Le nuove professioni non regolamentate

 

E’ stata recentemente approvata una legge con la quale vengono disciplinate le professioni che non hanno un Albo di riferimento oppure non fanno capo ad alcun Consiglio dell’Ordine (per i laureati) o alcun Collegio (per i diplomati o lauree brevi).

Alcune di queste “professioni” erano fino a poco tempo fa autoregolamentate da associazioni o erano frutto di mestieri e/o arti frutto di inventiva.

Ebbene, molte di queste professioni e/o mestieri, dopo l’approvazione di questa legge (avvenuta poco prima delle vacanze natalizie), saranno regolamentate da nuove disposizioni.

Innanzitutto, per esercitare una di queste professioni non regolamentate, si dovrà essere in possesso di una attestazione rilasciata da associazioni rappresentative di quel settore professionale.

Uno di questi è l’amministrazione di condominio: per il suo esercizio la persona fisica dovrà avere l’attestazione di aver seguito un corso presso un’associazione di categoria, oppure altre autorizzate all’uopo.

Dalla lettura dei primi commenti su riviste specializzate, sembra che questa legge riconosca anche professioni fino a poco tempo fa da pochi esercitate o che valutano prodotti di nicchia; è il caso dei sommelier, degli impiantisti di tubature idrauliche e/o elettriche, musicoterapisti o altre particolari professioni che fino a poco tempo fa erano esercitate da chiunque in piena autonomia di autoreferenze.

Il riconoscimento di queste nuove professioni è un passo verso una loro eventuale istituzione di Albo, nel senso più stretto del termine. E’ anche un passo verso una emersione di quanti fino a poco tempo fa non apparivano a terzi e/o alla collettività.

E’ chiaro che la previsione normativa circa l’obbligo per queste nuove professioni di avere obbligatoriamente un attestato, comporta una presumibile preparazione tecnica stante l’obbligo di aver seguito un corso in materia.

La legge non è stata ancora pubblicata nella sua interezza e, pertanto, non è ancora possibile esaminare tutti i punti circa la formazione, obbligo di aggiornamento, e iscrizione ad eventuali associazioni che andranno ad essere riconosciute ed autorizzate ad avere un elenco dei propri iscritti ai soli fini di apparente collocazione di questi professionisti.

Non apparirebbe strano che idraulici, elettricisti e quant’altri operano quotidianamente intorno a noi, possano essere con questa legge disciplinati e con l’obbligo della preventiva iscrizione ad un’associazione di categoria. Non si sa come possano essere collocate queste nuove figure professionali alla luce della nuova regolamentazione e della legge sull’artigianato.

Alcune di queste figure professionali sono a metà strada tra una forma di pseudo-consulenza e quelle disciplinate da leggi specifiche e i cui professionisti sono iscritti a veri e propri albi; al momento non è chiaro come si possa prevedere che alcune attività riservate ai professionisti iscritti ad albi possano o meno essere esercitate da queste nuove figure professionali non avendo, apparentemente, la legge previsto nulla al merito.

Infatti, da una lettura sommaria di questa legge, sembra che sia solo uno strumento per far venire a galla attività che prima non erano censite.

E’ chiaro che questa nuova legge, prevedendo obbligatoriamente il possesso di un’attestazione di aver frequentato un corso all’uopo organizzato, scatenerà una corsa all’associativismo al fine di vedersi autorizzati a rilasciare attestati di qualità e/o partecipazione e/o di iscrizione ad associazioni di categoria.

In questo periodo di palese crisi economica, potrebbe, forse essere una valvola di sfogo per quei professionisti che, avendo meno lavoro, possono dedicarsi ad attività di istruzione di altri futuri professionisti.