Domenica “festeggerà” i suoi primi otto mesi di “vita”, ma il parcheggio multipiano di via Gerolomini (aperto dal 31 ottobre scorso in virtù di un’ordinanza, la numero 41, firmata dal sindaco Figliolia) continua a creare molti più problemi di quanti non ne contribuisca a risolvere con i suoi 344 posti-auto a pagamento.
Domenica sera, l’ultimo increscioso episodio di una serie che sembra non avere mai fine: nell’impianto, infatti, si è verificato l’ennesimo black out elettrico, che, per circa due ore (fino all’intervento “risolutore” dei tecnici del Comune) ha reso impossibile ogni tentativo di entrata e uscita dei veicoli.
Un inconveniente (sempre lo stesso!) che va avanti da fin troppo tempo e che, ripresentandosi in maniera ciclica senza che il Municipio riesca a risolverlo in modo definitivo, è evidentemente di natura strutturale.
Inutili finora tutti gli appelli lanciati all’Amministrazione da parte dei dipendenti che lavorano all’interno della mega-area di sosta.
L’ultimo porta la data del 4 maggio scorso. A lanciarlo, con una lettera scritta, era stata la guardia giurata Andrea Omboni, che, al responsabile del proprio settore (Antonio Crisci), aveva relazionato quanto segue: <
La relazione venne trasmessa dal responsabile delle guardie giurate (Antonio Crisci) al dirigente preposto e, per competenza, anche al sindaco Enzo Figliolia, con una lettera di accompagnamento in cui si sottolineavano “le difficoltà incontrate nel gestire un episodio grave che si è verificato durante il turno di servizio notturno, determinato dal blocco dell’ascensore con delle persone all’interno ed all’impossibilità di gestire tempestivamente tale incidente per mancanza di personale addetto” e ribadendo che “non è la prima volta che si verificano incidenti del genere e che, oltre al problema connesso al funzionamento degli ascensori, vi sono altri problemi di gestione del Multipiano anch’essi descritti, che andrebbero risolti dagli uffici interessati, poiché compito delle guardie particolari giurate è solo quello di tutelare il patrimonio (compiti esclusivamente di vigilanza). Pertanto, fermo restante l’impegno delle guardie particolari giurate nel vigilare sulla struttura, si sollecita una più attenta organizzazione per il controllo dei meccanismi di entrata e di uscita e primo intervento per lo sblocco degli ascensori, nel caso in cui dovesse verificarsi la necessità”.
Ebbene, a quasi due mesi di distanza da segnalazioni così importanti, nessuno di questi guai sembra essere stato risolto (prova ne sia ciò che è accaduto proprio domenica sera).
Di questo passo, la prima estate di funzionamento del multipiano rischia di diventare “caldissima”. Con un andazzo del genere, infatti, bisognerebbe capire chi si assumerebbe la responsabilità di tenere aperta una struttura in cui con sempre maggiore frequenza si verificano problemi che potrebbero diventare di ordine pubblico.
Problemi aggravati da una “abitudine” che, a giudicare dalle lamentele di numerosi automobilisti, sembra essersi “impadronita” di alcuni addetti alla struttura: avvisare che il ritiro delle vetture in sosta deve essere effettuato entro la mezzanotte!
Una “raccomandazione” assurda, non solo perché, soprattutto nei fine settimana, obbligare i frequentatori della “movida” sul lungomare a riprendersi l’auto così “presto”, equivale a dirottarli altrove (con potenziali gravi danni per l’economia locale) o a cercare un parcheggio “non autorizzato”.
Ma anche perché non è ciò che ha stabilito il Comune: con un’apposita ordinanza (la numero 101 del 19 aprile), infatti, il sindaco Figliolia ha deciso che, nel parcheggio multipiano (aperto dal lunedì al giovedì dalle 8 alle 24 e dalle 8 alle 2 di notte di tutti gli altri giorni settimanali e di qualsiasi festività), fino a nuova disposizione le operazioni di ritiro delle auto in sosta possono avvenire anche dall’orario di chiusura a quello di riapertura dell’impianto, e di tale mansione si devono occupare le guardie giurate.
Per quale motivo una regola del genere venga sempre più spesso calpestata da alcuni dipendenti comunali in servizio nell’impianto, non è dato saperlo.
Ma possiamo immaginarlo: nel Multipiano ormai (e forse da sempre…) non ci si sente al sicuro.
E chi ha il compito di tenere sotto controllo la struttura, ha il terrore soltanto di pensare a cosa potrebbe accadere in caso di black out elettrico a notte fonda, col buio totale, tra gente bloccata negli ascensori e automobilisti intrappolati o liberi di uscire anche senza aver pagato…
La domanda è d’obbligo: per quanto tempo ancora si potrà andare avanti così senza che accada qualcosa di grave?
E bisogna davvero aspettare che al Multipiano accada qualcosa di grave per prendere di petto la situazione e risolverla una volta per tutte?